
“Garras” significa “artigli”, che graffiano e dilaniano il cuore, con cui ci si aggrappa per non cadere e che lasciano segni sulla pelle.
Garras è il titolo di una canzone di Anibal Troilo, il Pichuco, uno dei più grandi miti del Tango, autore di brani fra i più celebri. Il Tango è una musica popolare e colta al tempo stesso, che nasce come danza, ma la ricchezza dei testi poetici ne fa un repertorio vocale di forte intensità evocativa. E’ un linguaggio intimo e confidenziale, in grado di indurre all’abbandono liberatorio. E’ l’amore tradito, la passione divorante, l’amicizia, le debolezze, i sogni, il sangue, la pioggia.
La formazione composta dalla voce di Daniela Troilo, il pianoforte di Primiano Di Biase e la fisarmonica di Mauro Menegazzi, propone brani di Anibal Troilo e classici del repertorio porteño di autori quali Carlos Gardel o Astor Piazzolla, seguendo l’evoluzione di una musica che ha ancora molto da raccontare e che ben si presta all’elaborazione ritmica e melodica del jazz, ambito di formazione dei musicisti che quì la propongono.